L'INFORMATORE: Bianca Garavelli si fa in nove - intervista

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Esce il libro di racconti "L'oscurità degli angeli", piccolo trattato di filosofia morale

GaravelliLunedì prossimo, 17 giugno, alle ore 18.15, presso la Libreria Feltrinelli di Piazza Ducale, avrà luogo la presentazione del nuovo libro di Bianca Garavelli dal titolo -L'oscurità degli angeli-. Ne abbiamo approfittato per chiedere qualche anticipazione all'autrice. Da dove nasce l'idea di un libro di racconti, dopo un romanzo di successo come "Le terzine perdute di Dante"?

Ho sempre scritto racconti, anche mentre scrivevo testi più: lunghi, come i romanzi. Mi piace pensare di essere entrata in una grande tradizione letteraria, con maestri che amo moltissimo e che ho cominciato a leggere molti anni fa: per primo Edgar A. Poe, con i suoi "Racconti del mistero", che ho scoperto durante l'adolescenza, ed è uno dei più importanti esempi di autori di short stories della letteratura americana. Poi l'italiano Dino Suzzati, un grandissimo creatore di atmosfere inquietanti. Un altro esempio è Italo Calvino. che ha scritto storie brevi anche all'interno dì cornici unitarie rivalutando il valore del-la sintesi bruciante, in cui intere vite si concentrano in poche pagine-. Quindi questo libro è una pausa tra un romanzo e l'altro?

 

«In un certo senso, sì: in questo caso l'occasione è stata creata da un editore molto raffinato, Giuliano Ladolfi. Condivido l'amore per la poesia e la letteratura di questo editore, l'entusiasmo, il rispetto per i libri, che non considera mai un "prodotto". Voleva pubblicare un mio libro per il Salone di Torino e ho rielaborato alcuni racconti che avevo già scritto: in particolare "L'amico di Arianna". Questo racconto lungo occupa più del- la metà del libro. Gli altri otto erano "sparsi" su testate quotidiane. Uno è completamente medito, un altro rappresenta un caso speciale: è "Treni", uscito nel 2008 in traduzione spagnola». Ci sono temi comuni in questi nove racconti? «1 temi nell'insieme si possono considerare un piccolo trattato di filosofia morale: la perdita delle persone care, il dialogo difficile tra le persone che si amano, e il tema della seconda possibilità, che secondo me la vita riserva sempre, anche quando sembra farci credere che non ci sia più tempo, o soluzioni ai problemi. In una parola, i messaggi angelici, di cui tutti possiamo essere latori, così come tutti noi possiamo essere angeli, anche solo una volta nella vita. Con aperture verso la metafisica e la dimensione dell'aldilà, specialmente nel nono racconto, che ha per protagonista Dante e la leggenda secondo cui. dopo la morte, apparve in sogno a un amico per rivelargli dov'erano nascosti gli ultimi tredici canti del Paradiso».

 

Angeli mancati e senza ali, ma con una luce di speranza

Angeli che non hanno ali, che non splendono dì luce divina, ma che vivono la nostra stessa vita e come noi sono immersi nel mondo quotidiano. Questi sono gli "Angeli con un lato oscuro" di Bianca Garavelli, disseminati nei nove racconti del libro: a partire dall'"angelo mancato" del racconto più lungo, che lo apre, "L'amico di Arianna": proprio la protagonista femminile, l'Arianna del titolo, che non riesce a uscire dalla profondità della sua ombra, fino ad altri personaggi soprattutto femminili che sviluppano tutti, ciascuno in modo diverso, qualità angeliche. Si va dalla madre che riesce a comunicare con il figlio dall'aldilà, all'imprenditrice che risolleva la sua azienda, contro ogni ragionevole previsione, ascoltando una "voce" misteriosa, "profonda eppure morbida, femminile", alla bambina che vive la sua iniziazione all'età adulta attraverso l'amore per i rondoni, simbolo della bellezza piena della vita, destinata a svanire. Ma, sempre, con una luce di speranza, un'apertura verso un possibile futuro luminoso: la vita non preclude mai a nessuno una seconda possibilità, sembra dire l'autrice. La copertina rispecchia perfettamente questo punto di vista; creata per il libro dal giovane artista calabrese Perdurando De Sarro, ne offre una sintetica chiave di lettura, esaltandone i due a-spetti di fascinazione e inquietudine.

Michele Olivieri

L'Informatore