Je ne sais pas è un romanzo breve, strutturato in forma circolare in una parte unica con un intro e un outro in opposizione fra loro.
I pochi personaggi, tra cui il protagonista Sten in qualche modo “assente”, possono essere assunti come emblemi di una società contemporanea disumanizzante a causa del passaggio dal mondo della vita alla realtà virtuale.
Decisamente originali lo stile scarno, essenziale, privo di ogni sentimentalismo e di metafore, e la struttura filmica con voce fuori campo, flashback anticipati e conclusi da una frase.
Una scena viene raccontata mediante un vero e proprio piano sequenza al fine di porre in luce il rapporto tra il piano sequenza in questione, il potere e le persone.
Da un pezzo dei Fall lo scrittore ha tratto l’idea di “remixare” un racconto, tagliandolo in una, due e tre sezioni, cambiando pochissime parole.
Il lettore, pertanto, viene coinvolto in una dimensione onirica che suscita in lui un inderogabile bisogno di consapevolezza.
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