“Arrendiamoci... amore e amicizia non esistono, ci si sceglie per patologie”.
“La sinestesia galoppante che ti impone una quarantena è stupefacente e ti riconcilia con banalità disarmante ad una necessaria quanto, spesso, bistrattata quotidianità”.
Danilo “Sakko” Saccotelli, classe 1974, educatore, musicista e musicoterapeuta è al suo terzo libro.
Quale miglior occasione per rimettersi a scrivere se non una pandemia? Anzi, viverla da protagonista accogliendo nel proprio corpo il Covid-19, rendere la quarantena fruttuosa al fine di salvaguardare la sanità mentale e approfittare di un tema tanto banale quanto inaspettato per inanellare capitoli passati, presenti e futuri in un libro che suona tanto di “le mie volontarie prigioni”.
Il tutto condito da sindrome del sopravvissuto, ironia e argomentazioni urbane a tratti ironiche, pur rispettando chi ha vissuto il reale inferno generatosi nell’anno 2020.
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