Dopo la decantazione preannunciata dalla sua ultima raccolta di versi, Menotti Lerro torna con una struggente melodia randagia che s’innalza, tra feroci dolcezze e violenze edulcorate, dal suo Cilento selvaggio e sconfinato, così ricco di poesia inespressa.
Tra temi cari abilmente rimodulati e nuove vibranti intuizioni, la sua poesia si svela trascinando il lettore in un nuovo vortice di emozioni e immagini (Giuliano Ladolfi).
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