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L’haiku fa sillogismo inverso, non dimostra ma sovverte ogni premessa: in contemplazione purissima, in assenso pieno che non esercita giudizio, è l’inezia che fa aneddoto d’infinito, come in un frattale. Tre versi, cenno armonico in maggiore o in minore, vibrante d’illesa gioia o gemente sommessa malinconia. Sorgente lirica che vibra su una terna di corde, pur insistendo nella propria esilità, e che volutamente incespica in una cesura inattesa, sincopa il pensiero in evangelico capovolgimento.
È proprio qui, nel paradosso, che risiede la matrice franta, la via scontrosa che scava, in un reale opacizzato da mortifere profusioni, un varco possibile a nuove essenze sottili, significanti.
È il silenzio il cerchio di stupore nel quale s’intaglia ogni dono col suo enigma: lacerti di bellezza inaccessibile, sghembi accenni a territori elevati, tesi al sopramondo. Il purismo formale è una piccola cella monastica, in cui indossare una veste lirica che sia pudica, claustrale; a dire con intensità solo il rilevante, l’alato. Nella raccolta Il pettirosso rosso Franca Alaimo, Andrea Castrovinci Zenna, Daìta Martinez e Pietro Romano si misurano in questa prova con timbri e cromatismi peculiari (dalla prefazione di Isabella Bignozzi).
Franca Alaimo (1947) vive ed opera a Palermo. Ha pubblicato altre ventun raccolte poetiche, due delle quali in forma di e-book. È autrice anche di tre romanzi. È presente in molte antologie e blog nazionali e internazionali. Alcuni suoi testi sono stati pubblicati su riviste, tra le altre, Poesia di Crocetti e Atelier di Ladolfi.
Andrea Castrovinci Zenna, nato a Palermo nel 1988, è docente di Latino e Italiano nei Licei. Ha pubblicato due sillogi poetiche: Il nome di mia madre (Ensemble, 2018) e Inverni (Terra d’ulivi, 2022). Testi inediti e recensioni sono apparsi su diverse riviste del settore e su quotidiani.
Daìta Martinez, nata a Palermo nel 1972 ha pubblicato diverse raccolte di poesie. È vincitrice del Premio Macabor 2019 – sezione raccolta inedita di poesia – con pubblicazione, ‘a varca di zagara in dialetto siciliano. È tradotta in francese, spagnolo, inglese e tedesco.
Pietro Romano, nato a Palermo nel 1994, ha pubblicato Fra mani rifiutate (I Quaderni del Bardo, 2018) e Case sepolte (I Quaderni del Bardo, 2020, finalista del Premio Mauro Prestigiacomo). È tradotto in russo, greco, catalano e spagnolo, e inserito nell’antologia Le parole a quest’ora (Free Poetry, 2019, a cura di Paolo Galvagni). L’ultima raccolta, Feriti dall’acqua (peQuod 2022) fa parte della collana Portosepolto, diretta da Luca Pizzolitto.
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