La raccolta di poesie di Luigi Natale richiede diversi livelli di lettura: dal più semplice, che aiuta a cogliere la bellezza e la grazia dell’esistente, al più complesso che postula una riflessione sul relativismo e sul nichilismo del pensiero contemporaneo incapace di sollevare l’uomo nel regno della fiducia e della progettazione, come pure su una concezione positivista della natura concepita unicamente come elemento di sfruttamento.
Occorre ridonare all’intera realtà un carattere di “sacralità” che comporta rispetto e stupore di fronte al miracolo della vita il quale sfugge all’occhio comune soltanto perché si ripete ogni giorno.
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