La poesia di Simona Nobile non ha paura di mostrarsi, di rivelare i propri confini e la propria materia.
In questa raccolta la materia è quella materna alla prova del tempo: la madre è «misura di mani, respiro e terra, accoglienza», per poi divenire «rigido spettacolo da ricomporre» (Daniele Mencarelli).
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