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Ettore Masina è nato a Breno di Valcamonica nel 1928. Dopo aver abitato in varie città (Bengasi, Varese, Brescia, Milano), nel 1964 si è trasferito a Roma, dove vive tuttora. Sposato con Clotilde Buraggi, ha tre figli e sei nipotine. È stato a lungo inviato del quotidiano «Il Giorno» e poi del TG2. Per la RAI ha realizzato, anche, rubriche di grande successo come Gulliver e Spazio Sette. Durante il Concilio e il post-Concilio ha partecipato intensamente, in varie sedi, al dibattito ecclesiale. Giancarlo Zizola scrisse che «la sua casa è diventata la succursale romana della Chiesa dei poveri» e «Le Monde» definì Masina «le journaliste le plus proche à la pensée si non à la personne de Paul VI».
Dopo aver seguito Papa Montini nello storico viaggio in Terra Santa, sconvolto dalla profonda miseria in cui viveva gran parte della popolazione palestinese, e incoraggiato dal sacerdote francese Paul Gauthier, nel 1964 fondò con Clotilde, coordinandola poi per trent’anni, un’associazione di solidarietà internazionale, la Rete Radié Resch (dal nome di una bambina araba di Nazareth, morta di polmonite in un tugurio), ancora oggi presente in 32 centri italiani e attiva in Palestina, Brasile, Haiti, Argentina e Centroafrica.
Dal 1983 al 1992 è stato deputato al Parlamento, rappresentando il gruppo della Sinistra Indipendente nella Commissione Esteri della Camera. Durante la sua seconda legislatura i gruppi parlamentari lo hanno scelto all’unanimità come presidente del Comitato per i Diritti Umani. Il suo impegno politico, di forte impronta terzomondista, si è esplicato in numerose missioni diplomatiche e iniziative umanitarie. In particolare, ha guidato delegazioni italiane a visitare i campi profughi palestinesi e diversi Paesi africani, e ha esercitato il ruolo di osservatore internazionale a garanzia delle elezioni cilene del 1989. È stato anche presidente dell’Associazione Italia-Vietnam e dell’Associazione Italia-Sudafrica.
Ha pubblicato due raccolte di poesie (Pellegrinaggio laico, Fabbri, 1973; La ragione e gli angeli, Borla, 1979), saggi religiosi (Il Vangelo secondo gli anonimi, Cittadella, 1972; Il Dio in ginocchio, Rusconi, 1982; Il califfo ci manda a dire, Rusconi, 1983), libri di viaggio (El nido de oro. Viaggio all’interno del Terzo Mondo: Brasile, Corno d’Africa e Nicaragua, Marietti, 1989; Un inverno al Sud: Cile, Vietnam, Sudafrica, Palestina, Marietti, 1992), romanzi (Il ferro e il miele, Rusconi, 1983, Premio Città di Penne; Il volo del passero, San Paolo, 1997, Superpremio Città di Bari; Il Vincere, San Paolo, 2002, finalista al Premio Viareggio; Comprare un santo, O.G.E., 2006), due libri di racconti (I gabbiani di Fringen, San Paolo, 1999, finalista al Premio Isola d’Elba; Le nostre barche sono rotonde, O.G.E., 2008, Premio Suio Terme). Ha dato inoltre alle stampe tre volumi autobiografici (Diario di un cattolico errante, Gamberetti, 1997; Il prevalente passato, Rubbettino, 2000; L’airone di Orbetello, Rubbettino, 2005). Considera la sua più importante opera la biografia di monsignor Oscar Arnulfo Romero (L’arcivescovo deve morire, Edizioni Cultura della Pace, 1993; nuova edizione, Il Margine, 2011).
Nel 1998 gli è stato attribuito dall’Archivio Disarmo il premio giornalistico «Colomba d’oro per la pace».
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GIULIANO LADOLFI EDITORE s.r.l.
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