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di SILVANA LAZZARINO – L’INTERVISTA. Un viaggio per ritrovare amore e rispetto per sé stessi. Ma anche per Madre Natura, entro quell’equilibrio che è il senso della vita 

Con sguardo introspettivo volto a cogliere l’essenza di questo percorso esistenziale tra luoghi fisici e metafisici, dove il respiro del tempo si ferma, Sandro Angelucci poeta, saggista e critico letterario di grande spessore e sensibilità, attraverso i suoi versi restituisce pensieri, desideri di un’umanità forte, ma fragile, in bilico nella costante ricerca di verità tra luci e ombre dove il più forte non sempre vince. Se la ricerca di verità sulla vita dove sempre meno si è aperti all’ascolto dell’altro e alla sua integrazione, viene restituita dall’autore volgendo gradualmente lo sguardo al cielo come nella raccolta “Verticalità” in cui si viene a contatto con il desiderio di ascesa verso quel punto di coincidenze dove inizio e fine si sovrappongono, nell’opera poetica “TITIWAI” appena uscita (Giuliano Ladolfi Editore), il punto di partenza è quella zona centrale della Terra dove nasce il primo fulcro dell’energia.

 


La fede in versi, quei poeti cristiani dei primi secoli

Un’antologia curata da Vincenzo Guarracino: settanta poeti contemporanei hanno tradotto quasi 200 testi lirici datati fra il II e il VI secolo

https://www.lastampa.it/2018/07/24/vaticaninsider/la-fede-in-versi-quei-poeti-cristiani-dei-primi-secoli-r45XNLJEcwh2JOkM7OICgN/pagina.html

Garello. Un angelo per riaprire gli occhi alle talpe

 
 

Il tempo si consuma, ma la poesia di Bertolucci resta

Quarant'anni d'amicizia nella rilettura di Lagazzi 'Come ascoltassi il battito di un cuore'

https://www.quotidiano.net/magazine/attilio-bertolucci-1.4360445

Rondoni, "L'infinito" di Leopardi e lo strano bacio del poeta al mondo

Dialogo a Firenze con i versi di Leopardi, a duecento anni dalla loro composizione

https://www.lanazione.it/firenze/cultura/infinito-leopardi-libro-1.4422501ù


Lo sconcerto, in questo libro di abbagli, arriva a pagina 65. Una stagione in Paradiso. Così s’intitola l’ultima porzione di un libro anomalo, arcano, antartico, atipico, scritto scortato da tre titaniche ombre – Baudelaire, Rimbaud, Rilke, che puntellano le pagine all’ingresso del libro – a valicare, spudoratamente, ogni educazione lirica. Giorgio Anelli, consapevolmente, colpevolmente poeta, autore di allucinata ispirazione, rimedita il poeta di Arthur e lo ribalta: la vera “stagione”, oggi, va giocata in Paradiso, troppo a lungo abbiamo baloccato all’Inferno. Che conversione magnifica, appropriata al poeta che aggioga le nuvole, ne indirizza la transumanza e vede giaguari nell’impeto dell’abete. “Svanire – piuttosto che essere di questa terra, offrire lacrime all’oracolo – senti le campane suonare nello specchio”, è uno dei versi in prosa, sempre tesi ad auscultare gli aldilà, di questo beato rimbaudiano.

Lui è Giorgio Anelli, indomitamente poeta


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Corso Roma 168

28021 Borgomanero (NO)

Tel. +39 0322 835681

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